domenica 29 aprile 2012

Bambini e TV


Da Tantasalute.it
Lo studio internazionale
studio internazionale
Studiosi dell’Università della Pennsylvania, dell’Università di Amsterdam e dell’Università dell’Iowa hanno condotto una ricerca che sarà presentata in questi giorni. Un altro studio internazionale verrà presentato all’International Communication Association di Phoenix, in Arizona. I ricercatori, guidati dal dottor Victor Strasburger, ricercatore dell’Università del New Mexico di Albuquerque, ed hanno coinvolto 1.454 bambini americani con un’età compresa dagli 8 mesi agli 8 anni. Entrambi gli studi hanno messo in evidenza e sottolineato quanto la televisione sia dannosa per le funzionalità cognitive dei bambini. Gli esperti hanno sempre consigliato i genitori a fare molta attenzione alle troppe ore che i propri figli trascorrono davanti alla tv. Il problema è che anche non guardandola direttamente, i suoni e i rumori in sottofondo disturbano il cervello dei bambini. L’inconscio di questi ultimi, anche se non si fa caso e non ci si fa peso, viene danneggiato; in particolar modo, secondo gli studiosi, è l’attenzione, l’apprendimento, il linguaggio, la lettura, che subiscono dei problemi, evidenti in futuro, con il passare degli anni. Ecco perché la prima regola da seguire è spegnere la televisione quando non la si guarda e non la si ascolta, e di tenerla accesa il meno possibile.
I motivi dei danni causati dalla tv
motivi danni causati dalla tv
Perché la televisione causa nei giovani tutti questi problemi? I bambini non riescono a gestire contemporaneamente più cose, ma per non creare disagi tutte le loro energie devono essere convogliate ed usate per svolgere un’unica cosa in un singolo momento. Il cosiddetto multitasking, ossia la capacità di svolgere più compiti contemporaneamente (che caratterizza la società attuale) non è proprio una funzionalità del cervello umano in generale, tanto meno per quello dei bambini. In questi casi, quando l’attenzione e l’apprendimento sono “disturbati” si crea una situazione che gli esperti chiamano concentratio interrupta (concentrazione interrotta) che causa una serie di disturbi, nominati prima. Stare troppo tempo davanti alla tv (secondo le statistiche i bambini vengono esposti a circa 4 ore di rumori al giorno) oltre a questi ultimi può causare, a lungo termine, anche problemi di sovrappeso e nel linguaggio. Tutto ciò è stato sottolineato anche da importanti associazioni che consigliano un uso più moderato della televisione, come l’American Association of Child & Adolescent Psychology e l’American Academy of Pediatrics.

Scarpe da ginnastica MADE IN ITALY

Finalmente, dopo lunghe ricerche....ho trovato scarpe da ginnastica fatte in Italia!!! Non posso ancora garantire al 100 %, ma mi sembra già meglio del "Made in Indonesia"!
Sono alla ricerca di una condizione:
che nessuna manina di bambino sia stata sfruttata per confezionare le mie scarpe!!!

Aspettative......!

Mi trovavo allo spazio giochi con mio figlio. Arrivato il momento della psicomotricità, tutti i bambini cominciavano a saltare e rotolarsi sui tappeti, divertendosi rumorosamente. Tutti..... tranne Gabri, che non si lasciava minimamente coinvolgere dai giochi e, seduto,  guardava incuriosito i disegni su una palla. Stavo incominciando a sentirmi deluso e un pò infastidito per questo suo atteggiamento: mi sembrava che non cogliesse l'occasione del momento e pensavo che le altre mamme avrebbero potuto farmi notare, ancora una volta, che era serio. Stavo quasi per portarlo di forza sui tappeti, quando mi resi conto che non era corretto: Gabri era tranquillo e assorto: perchè avrei dovuto imporgli il mio gusto, la mia scelta? Perchè lo stavo giudicando, immaginandomi a mia volta di essere giudicato da altri genitori? Decisi allora di sedermi e di osservarlo e, finalmente, lo vidi:  stava esplorando il mondo guidato dalla sua curiosità e non dalle mie aspettative.

mercoledì 11 aprile 2012

Siamo noi gli adulti!

Qualche giorno fa ai giardinetti ho visto una bimba di circa 3 anni chiedere con insistenza al papà di comprarle un palloncino. Una volta ottenuto, lo ha tenuto stretto fra le mani per qualche minuto, guardandolo con grande attenzione. Ad un certo punto lo ha lasciato andare e, felice e sorridente, lo ha seguito volare verso il cielo. Il padre si è infuriato: l'ha sgridata aspramente, le ha dato un paio di scappellotti, le ha detto ripetutamente: "Questa è l'ultima volta che ti compro qualcosa: non ti meriti nulla!". La bimba è rimasta in silenzio, a testa bassa, mentre il padre non si placava. Ad un certo punto è intervenuta una signora anziana che, con fare dolce e materno, ha detto sorridendo al padre: "Ma è lei l'adulto!" e alla bimba: "Hai visto? Ora il palloncino è libero e vola alto alto nel cielo". La bambina ha sorriso raggiante e ha commentato: "Sì, sì, vola nel cielo!". Mi sono illuminata!! La logica dei bambini è diversa dalla nostra. Una bimba di 3 anni non ha il concetto del denaro: forse voleva semplicemente liberare il palloncino? Forse voleva vedere cosa succedeva lasciandolo andare? Sicuramente il suo obiettivo non era far arrabbiare il padre nè tanto meno fargli un dispetto. Ed è vero: l'adulto è il padre! Lui avrebbe dovuto provare a comprendere il processo logico della figlia. Lui, eventualmente, avrebbe dovuto spiegarle la sua logica "da grande" ("ti compro un oggetto e non voglio che tu lo sprechi"). E poi la rabbia: a volte capita di innervosirsi, ma alla fine siamo noi gli adulti! Siamo noi che dobbiamo contenere i nostri figli!

martedì 3 aprile 2012

Il "no" pedagogico (parte 1)

Ci stiamo chiedendo quando e come dire NO al nostro bambino. L'"idea-guida" che ci affascina di più è quella che suggerisce: pochi NO legati ai valori. Allora vi proponiamo questo gioco, che abbiamo svolto e trovato molto utile: fare la lista (possibilmente in coppia) dei NO che più abitualmente diciamo ai nostri figli e il valore a cui sono legati. Cosa ne pensate? Quando e come dite no ai vostri figli? Buon divertimento!! Aspettiamo condivisioni!

martedì 28 febbraio 2012

I bimbi sono collaborativi

Ogni giorno di più Gabri mi dimostra di voler essere collaborativo: io devo solo riuscire a trasmettergli messaggi diretti, semplici e chiari. Nei giorni scorsi eravamo fuori casa, in un ambiente completamente nuovo per lui, e non voleva saperne di andare a fare la nanna del pomeriggio, nonostante fosse molto stanco e continuasse a sbadigliare. Stavo perdendo la pazienza e pensavo "Ma che si arrangi: se non vuole dormire, peggio per lui" e, allo stesso tempo, "Ma è stanchissimo: forse l'ambiente nuovo non lo favorisce".  Così mi è venuta l'idea di parlargli, trattandolo come un adulto. Mi sono seduta vicino a lui e gli ho ricordato come era stato difficile arrivare a sera qualche giorno prima, quando aveva saltato la nanna. Con dolcezza e amore gli ho detto che io volevo che dormisse perchè lo vedevo stanco e sapevo che poi sarebbe stato meglio e l'ho tranquillizzato dicendogli che gli sarei stata accanto mentre dormiva. Immediatamente ha smesso di porre resistenza e ha chiuso gli occhi. Di esempi come questo ne stanno capitando tanti e sto osservando che la sua collaborazione è spesso legata al mio modo di trasmettergli i messaggi e al mio stato d'animo. Un'altra volta, infatti, mi sono ritrovata a dirgli di stare con un'altra persona, mentre io non ero pronta a lasciarlo: lui, in modo collaborativo, ha reagito piangendo e opponendo resistenza.

sabato 18 febbraio 2012






l progetto Zero Sei offre calore e affetto a bambini abbandonati che, fin dai primi tempi di vita, hanno già conosciuto maltrattamenti e abbandono.
Zero sei accoglie bambini di età compresa tra zero e sei anni, provenienti da degrado del nucleo familiare e sociale.
Zero Sei é per questi bambini una casa dove sentirsi sicuri e protetti come in una vera famiglia con le coccole, le fiabe, i giochi e l'affetto degli educatori.
Con 60 euro ci aiuti ad acquistare 5 scatole di latte per i neonati e 5 porzioni di pappa per i bimbi da 0 a 6 anni.


http://www.bazarsolidale.org/regali_speciali.html

lunedì 13 febbraio 2012

Gabriele e il neon circolare

Ieri Gabriele (1 anno e mezzo) aveva in mano un piccolo pezzo di plastica bianca, di forma tonda, come quella plastica che circonda il tappo di una bottiglia. Eravamo in bagno ed improvvisamente ha incominciato a puntare il dito verso l'alto per segnalarmi qualcosa. Non vedevo niente e stavo quasi per rinunciare quando mi sono detto "Guarda meglio!"e ho insistito e ho visto.....! Il cerchio bianco di plastica era un modello della luce al neon in bagno, di forma tonda e bianca, quella che stava indicando! Meravigliosa creatività dei bambini! Non è la prima volta che accade una cosa del genere ma ogni volta mi desta grande stupore. Qualcuno ha qualche esperienza simile da raccontare?

venerdì 3 febbraio 2012

Quando i figli ci mettono alla prova





Quando i figli mettono alla prova i limiti stabiliti dai genitori, cercano in realtà di capire la loro vera personalità. Vogliono scoprire chi sono veramente i genitori e cosa pensano.
J. Juul "La famiglia è competente"